Telemarketing, siete tempestati di chiamate dai call center? Le nuove armi per difendersi

La legge approvata a fine 2017 estende la possibilità di iscriversi al Registro delle opposizioni anche ai numeri mobili. Inoltre prevede che vengano cancellati i consensi per le attività promozionali dati in precedenza, magari inconsapevolmente
Incubo chiamate
Per qualcuno ormai è diventato un incubo: le chiamate dei call center per promuovere questa o quella offerta di un’azienda sono oggetto di continue denunce da parte dei consumatori assillati dal telefono che non smette di squillare. A fine 2017 è stata approvata in via definitiva una legge contro il telemarketing troppo aggressivo che punta a mettere fine a un comportamento spesso considerato invadente, dando maggiori possibilità al consumatore di difendersi. Anche perché prima l’utente aveva ben poche carte in mano: tra le altre cose poteva provare a chiedere di essere rimosso dai database per non essere più chiamato, spesso però senza avere risultati.
Dove prendono i numeri
Per prima cosa va ricordato come il consumatore non ha quasi potere nell’impedire che il suo numero di telefono venga utilizzato dai call center per fini pubblicitari. Questi possono sfruttare gli elenchi pubblici delle guide del telefono, ma spesso anche il consenso all’utilizzo del numero a scopo promozionale dato dagli utenti, magari inconsapevolmente, nel momento in cui si rispondeva a un questionario online o si faceva un abbonamento. È possibile che poi le aziende di telemarketing si rivolgano a società specializzate per acquistare liste di contatti telefonici. Mentre esistono anche attività, ad esempio il web scraping, per collezionare in modo illecito i numeri, come hanno raccontato diverse inchieste.
Il registro delle opposizioni
Per potersi difendere dalle chiamate degli operatori si può fare inserire il proprio numero fisso all’interno del Registro delle opposizioni, una lista di recapiti telefonici (presenti negli elenchi pubblici) che chiedono di essere esclusi dalle attività promozionali. La nuova legge ha ampliato questa possibilità anche ai numeri di telefonia mobile, aggiungendo anche il fatto che con la nuova iscrizione al Registro devono cadere automaticamente tutti i consensi all’utilizzo del numero a scopo promozionale dati in precedenza.
I due prefissi per il telemarketing
Altra novità introdotta dalla legge è la presenza di due prefissi che identificano in maniera chiara la provenienza della chiamata: uno sarà utilizzato per le telefonate con fine commerciale, l’altro per quelle legate ad indagini statistiche. Infine tra le norme fissate ci sono quelle che stabiliscono il divieto di vendita dei contatti telefonici a enti terzi da parte degli operatori e che impongono la corresponsabilità da parte dell’azienda di un’eventuale campagna promozionale fatta in maniera illecita dal call center. I due prefissi verranno individuati, si legge all’articolo 2, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Ma ancora non sono stati comunicati.
Il ricorso alle app
Un’ulteriore strategia per tenere alla larga possibili scocciatori è quella di utilizzare applicazioni pensate per filtrare le chiamate in arrivo sullo smartphone. Una delle più conosciute è True Caller che riconosce i principali numeri degli operatori e avverte l’utente della provenienza delle telefonata. Ancora più personalizzabile è l’app Dovrei rispondere, con una maggior possibilità di scegliere i numeri da bloccare.